SI INAUGURA SABATO 15 DIC. "LA VISPA SORPRESA"
Si può far satira senza usare le parole, piegando le immagini e la realtà in divertenti calembour iconografici? Si direbbe proprio di sì e una prova la si avrà fin da sabato 15 dicembre, alle 17, quando al Museo della Satira e della Caricatura al Forte di Leopoldo I in piazza Garibaldi a Forte dei Marmi sarà inaugurata “La vispa sorpresa - I calembour visivi di Sergio Fedriani”. A due anni dalla scomparsa, il poliedrico artista genovese riceve così l'omaggio del Museo della Satira e della Caricatura di Forte dei Marmi, che già più volte in passato aveva ospitato le sue deliziose invenzioni visuali. Una scelta accurata di piccoli disegni, perlopiù in bianco e nero, testimonierà la capacità di Fedriani di condensare in veloci schizzi, misuratamente compiuti, altrettante folgoranti idee: veri e propri calembour visivi, in grado di creare cortocircuiti mentali sorprendenti e gustosi. E anche il catalogo della mostra, edito dal Museo stesso, lo rende palese una volta di più. Fedriani, i cui disegni sono apparsi negli anni su diverse testate nazionali, tra le quali l’Espresso, il Sole 24 ore, il Secolo XIX e il Corriere della Sera – come ha scritto il critico Ferruccio Giromini nella presentazione - ha esercitato la professione di architetto davvero per poco tempo, preferendole presto gli incerti radiosi dell'arte. In ciò autodidatta, ha cominciato a metà degli anni Settanta con disegni a china, bianconeri di lontana derivazione picassiana: corpi di donne, lunghi capelli, angoli di stanze, finestre, nuvole, cipressi lontani, colline morbide. Il suo tratteggio, ordinato e a volte incrociato, lo ha portato presto a incidere le lastre di metallo sperimentando l'acquaforte, la puntasecca, l'acquatinta. I suoi eclettici interessi d'artista lo hanno spinto ad affrontare soggetti specificamente artistici, ripercorrendo e reinterpretando con ironia leggerissima la pittura da cavalletto, gli sguardi incrociati tra il pittore e la modella, le pratiche dell'en plein air, e pure il gusto della reinvenzione surrealista della realtà. Da qui allo sbrigliamento della fantasia tipico del disegno umoristico il passo era davvero breve. E lui lo ha compiuto naturalmente, quasi senza accorgersene. Fino a diventare, in maniera del tutto naturale, un esponente di spicco della grafica umoristica italiana del secondo Novecento. La mostra, che chiude il 2007 ed apre di fatto il cartellone 2008 della manifestazione, resterà aperta dal 15 dicembre 2007 al 24 febbraio 2008.