AMICO MUSEO - I TESORI NASCOSTI: LE MOT E IL GENIO DI JEAN COCTEAU
Si può davvero dire che un museo in Toscana sia sotto casa. E proprio per onorare questa ricchezza culturale che la Regione Toscana ha messo in cantiere per la prima metà di maggio “Amico Museo 2008”. “E anche Forte dei Marmi, – spiega il sindaco Buratti - partecipa in questi giorni all’iniziativa nel settore de “L'Isola del tesoro” grazie al Museo della Satira e della Caricatura che ha aperto la propria collezione per dar vita ad una mostra inedita e importante, su un rarissimo giornale che nacque e morì a cavallo tra il 1914 e il 1915 sul fronte francese, grazie ad un genio creativo come Jean Cocteau e a un bravisssmo artista come Paul Iribe”. Per tutti i week end di maggio, sarà dunque possibile ammirare le venti rarissime copertine di “Le Mot”, un un gioiello editoriale che ha costituto una palestra per grandi artisti e di futuri promotori di movimenti fondamentali come il Cubismo e il Futurismo. “Cogliendo al volo questa occasione per mostrare piccoli tesori nascosti – ha spiegato il presidente del Comitato Satira, Giacomo Pieve – abbiamo pensato a questa collezione che il Museo acquisì diversi anni fa, proprio grazie all’aiuto della Regione e che oggi è pressoché introvabile, fondendo sia i canoni della satira più feroce, agli stilemi dell’arte più innovativa dei primi del Novecento. Anche per questa ragione uscirà a giorni un volume che permetterà di ripercorrere questa splendida avventura satira e artistica. Ferocemente antimilitarista e d’avanguardia “Le Mot” - che Cocteau e Iribe curarono facendo la spola tra il fronte e i circoli artistici e letterari di Montmartre - a dispetto del significato letterale del titolo (La Parola), visse soprattutto per l'immagine raffinata, in particolare delle sue copertine, forti in chiave politico-patriottica, audaci in chiave di denuncia antimilitarista, al punto da cadere anche sotto il maglio della censura. E proprio il suo numero 8, censurato e mai uscito, sarà la star della mostra: “Le Mot”, alla fine di gennaio 1915, esce con la consueta copertina di Iribe che mostra un soldato ferito crocifisso ad una grande croce rossa, color del sangue. Si intitola “La bonne croix” e mette il dito sulla crudeltà della guerra, denunciandone simbolicamente il dramma e l’assenza di pietà. Ma la copertina verrà immediatamente censurata e il giornale la sostituirà con la non meno graffiante “La cicatrice”. Un fiume di sangue, che sembra un nastro, a cui è appesa una effimera medaglia della Légion d'Onore a denunciare l’inutilità della guerra e della retorica. La mostra resta aperta nei fine settimana di maggio dalle 15,30 alle 19,30.