NASCE AL MUSEO SATIRA iL FONDO "MIPPIA FUCINI"
Cinquantatré tra grandi caricature e vignette satiriche dell’artista fiorentina Mippa Fucini Catarzi (1907-1998), realizzate soprattutto negli anni tra le due guerre, sono entrate a far parte, da ieri, del patrimonio del Museo della Satira e della Caricatura, grazie alla donazione del prof. Anchise Tempestini e della moglie Ortensia Martinez, che hanno deciso di donare parte della loro prestigiosa collezione al Comune di Forte dei Marmi per realizzare quello che sarà il Fondo Mippia Fucini presso il Museo.
La cerimonia e l’atto di donazione si sono svolte in municipio, dove il sindaco Umberto Buratti, assieme al presidente del Museo Enrico Ceretti e al suo vice Giacomo Pieve, hanno accolto il prof. Tempestini, insigne esperto d’arte antica. “Accogliamo questa donazione con particolare piacere - ha sottolineato Buratti - perché avemmo modo di conoscere Mippia Fucini e la sua lunga militanza satirico-caricaturale fin dal 1998, anno in cui il Museo della Satira le dedicò una mostra, e siamo certi che il grande pubblico apprezzerà presto sia le opere del Fondo che la grande mostra che verrà allestita dopo la catalogazione".
Tra le caricature donate al Museo, i “Visacci” come li definiva Mippia, ve ne sono alcune celeberrime come quelle di Piero Bargellini, Manlio Cancogni, Primo Conti, Susanna Agnelli e Giovanni Spadolini, Carlo Levi e Indro Montanelli. Ma nel fondo saranno presenti anche alcuni originali di vignette satiriche realizzate per "Nazione Sera" nei primi anni Cinquanta. “La caricatura - ha scritto dell’opera di Mippia Fucini lo scrittore Piero Bargellini - trascurando i formalismi generici, pone in evidenza i caratteri essenziali, magari esasperandoli. Ciò non significa tradimento della realtà, ma, al contrario, ricerca della verità. Tale ricerca può sembrare crudele o per lo meno offensiva, ma non lo è".
Mippia Fucini, nipote del grande scrittore Renato Fucini da cui aveva ereditato lo spirito caustico e sposata con lo scultore fiorentino Bruno Catarzi, oltre all’attività satirica caricaturale ha avuto anche un’intensa produzione pittorica pregevolissima.
nella foto (da sin.): il presidente del Museo Satira Enrico Ceretti, il dirigente del Settore Cultura del comune Franco Dazzi e il prof. Anchise Tempestini
La cerimonia e l’atto di donazione si sono svolte in municipio, dove il sindaco Umberto Buratti, assieme al presidente del Museo Enrico Ceretti e al suo vice Giacomo Pieve, hanno accolto il prof. Tempestini, insigne esperto d’arte antica. “Accogliamo questa donazione con particolare piacere - ha sottolineato Buratti - perché avemmo modo di conoscere Mippia Fucini e la sua lunga militanza satirico-caricaturale fin dal 1998, anno in cui il Museo della Satira le dedicò una mostra, e siamo certi che il grande pubblico apprezzerà presto sia le opere del Fondo che la grande mostra che verrà allestita dopo la catalogazione".
Tra le caricature donate al Museo, i “Visacci” come li definiva Mippia, ve ne sono alcune celeberrime come quelle di Piero Bargellini, Manlio Cancogni, Primo Conti, Susanna Agnelli e Giovanni Spadolini, Carlo Levi e Indro Montanelli. Ma nel fondo saranno presenti anche alcuni originali di vignette satiriche realizzate per "Nazione Sera" nei primi anni Cinquanta. “La caricatura - ha scritto dell’opera di Mippia Fucini lo scrittore Piero Bargellini - trascurando i formalismi generici, pone in evidenza i caratteri essenziali, magari esasperandoli. Ciò non significa tradimento della realtà, ma, al contrario, ricerca della verità. Tale ricerca può sembrare crudele o per lo meno offensiva, ma non lo è".
Mippia Fucini, nipote del grande scrittore Renato Fucini da cui aveva ereditato lo spirito caustico e sposata con lo scultore fiorentino Bruno Catarzi, oltre all’attività satirica caricaturale ha avuto anche un’intensa produzione pittorica pregevolissima.
nella foto (da sin.): il presidente del Museo Satira Enrico Ceretti, il dirigente del Settore Cultura del comune Franco Dazzi e il prof. Anchise Tempestini