SI INAUGURA “ L'ARTE SATIRICA DI MINO MACCARI NE IL SELVAGGIO (1924-1943)”
Si inaugura domani 4 aprile, alle ore 18, al Museo della Satira la mostra “ L'ARTE SATIRICA DI MINO MACCARI NE IL SELVAGGIO (1924-1943)”
La rivoluzione, il guizzo, l'estro satirico e la maestria iconografica ed artistica del genio caustico di Mino Maccari visti attraverso le copertine e le illustrazioni de "Il Selvaggio". In questa mostra, oltre ai numeri originali del giornale, ormai rarissimi, sono esposte le trenta linoleumgrafie che Maccari stampò nel 1943 in un “Album”, riprendendo le vecchie matrici delle incisioni del giornale ma arricchendole di un maggior numero di colori e apponendo titoli diversi rispetto a quelli presentati sulla rivista. I fruitori della mostra e del catalogo potranno valutare se opera d’arte debba essere considerata la copertina della rivista, con il titolo-messaggio che Maccari voleva comunicare al lettore nel momento della creazione, o la successiva operazione editoriale, ottenuta con arricchimento cromatico, ma stemperata da un messaggio più generalizzato e decantato in virtù degli anni trascorsi.
Il Museo della Satira partecipa, con questa mostra, al Progetto Amico Museo – Emozioni della Regione Toscana e alla Notte dei Musei
Il Selvaggio, rivista ideata da Angiolo Bencini, ex-ufficiale e commerciante di vini di Poggibonsi, iniziò le pubblicazioni a Colle Val d'Elsa, Siena, il 13 luglio 1924. Nel 1926 la direzione della rivista venne assunta da Maccari e cambiarono molte cose. La rivista uscì dal gioco politico e sarà Maccari stesso a pubblicare, nell'articolo di fondo intitolato "Addio al passato" il nuovo indirizzo del Selvaggio che non intendeva più essere l'esempio di un fascismo agonistico, ma una rivista che doveva dedicarsi all'arte, alla satira e alla risata politica. Al Selvaggio collaborarono scrittori e artisti di grande animo e talento: Soffici, Agnoletti, Franchi, Longanesi, Rosai, Luchini, Pellizzi, Palazzeschi, Lega, Carrà, Morandi, Zeglio, Galante, Medardo Rosso, Montale, Cremona, Semeghini, Spadini, Gallo, Fattori, Rondinelli, Bartoli, Quinto Martini, Righetti, Tamburi, Guttuso, Mafai. Nei circa 250 numeri del Selvaggio, Maccari e suoi amici espressero il pensiero intellettualmente raffinato che animò la corrente chiamata “Strapaese”, che, sulle radici della toscanità ironica e trasgressiva e attraverso detti, motti, articoli e pagine incise di straordinaria espressione e ancora oggi attuali, contestava il modernismo allora imperante del “Novecento” denominato “Stracittà”. Riguardo al fascismo, sicuramente Maccari, per una ragione di coerenza ("noi nati nel fascismo e dal fascismo"), non lo osteggiò mai apertamente sotto il profilo politico, ma si oppose spesso al malcostume del regime, al servilismo, alla demagogia, per non parlare della critica costante alla minaccia germanica e al razzismo.
Orario della mostra: Venerdì e Sabato e prefestivi: 15.30/19.30 Domenica e festivi: 10.00/13.00 – 15.30/19.30
Per informazioni: tel.0584 280234 – 0584 876277
www.museosatira.it/ilselvaggio