Satirici & Satireggiati

30 dicembre 2009

SIAMO TRISTI È SCOMPARSO UN GRANDE MAESTRO DELLA CARICATURA POLITICA: DAVID LEVINE


È morto un grandissimo maestro della satira politica.
David Levine è infatti scomparso all’età di 83 anni a Manhattan.
Le sue caricature politiche hanno segnato per mezzo secolo le pagine del New York Review of Books e i grandi giornali di mezzo mondo.
Artista eclettico, era una persona affabile e un grande amico sincero del Premio Satira Politica di Forte dei Marmi.
Venne al Forte la prima volta nel 1987 per ritirare il Premio speciale della Giuria e per esporre le sue mirabili caricature, e da allora fu una sorta di ambasciatore del Premio negli USA: fu infatti grazie a lui che negli anni seguenti, altri grandissimi disegnatori, come Jules Feiffer e Garry B. Trudeau vennero a Forte dei Marmi a ritirare il Premio e ad esporre i loro capolavori satirici.
Nel 1999, tornò per una grande mostra al Museo della Satira — "La galleria di fine Millennio di David Levine" — e in quell'occasione disegnò anche la copertina del volume ufficiale di quell'annata.
Levine ci incoraggiò sempre nel nostro lavoro e nella prospettiva di creare e arricchire quello che è l’attuale Museo.
David ci ha onorato della sua amicizia e della sua arte: lo ricorderemo con affetto come una persona eccezionale e un artista satirico impareggiabile.
Alla moglie, Kathy Hayes, con cui abbiamo collaborato proprio per le esposizioni di David inviamo le nostre più affettuose condoglianze.
Franco & Cinzia

24 dicembre 2009

E' ONLINE IL VIDEO DELL'INAUGURAZIONE DE «IL PIAVE MORMORAVA...»


E' online il video della cerimonia di inaugurazione della mostra «Il Piave mormorava... - I giornali di trincea e delle retrovie durante la Prima Guerra Mondiale.» che si è tenuta sabato 19 dicembre al Museo della Satira e della Caricatura di Forte dei Marmi.
La mostra adesso resterà aperta fino al 28 febbraio 2010.
Durante il periodo natalizio - dal 20 dicembre 2009 al 6 gennaio 2010 - la mostra sarà aperta al pubblico tutti i giorni eccetto che venerdì 25 dicembre e venerdì 1 gennaio.

20 dicembre 2009

FOTOGALLERY SU IL TIRRENO WEB E SU REPUBBLICA.IT


Una bella galleria di copertine dei Giornali di Trincea della mostra «Il Piave mormorava... - I giornali di trincea e delle retrovie durante la Prima Guerra Mondiale» - aperta ieri al Museo della Satira - sono state poste in una bella fotogallery sulla home page de ilTirreno.it e anche di Repubblica.it, dando ai loro tantissimi visitatori la possibilità di dare uno sguardo alle belle immagini firmate dai grandi disegnatori di inizio Novecento che arricchiscono l'esposizione.
Sulla fotogallery del Tirreno.it era anche accessibile un pezzo "Fronte della satira, così ridevamo in trincea" di Angelo Petri.

16 dicembre 2009

SI INAUGURA SABATO 19 DICEMBRE «IL PIAVE MORMORAVA...»


«IL PIAVE MORMORAVA...»
I giornali di trincea e delle retrovie durante
la Prima Guerra Mondiale


Museo della Satira e della Caricatura - Forte di Leopoldo I
19 Dicembre 2009 - 28 Febbraio 2010

Continua il viaggio del Museo della Satira di Forte dei Marmi nella storia della caricatura al tempo della Prima Guerra Mondiale: così dopo aver esplorato, lo scorso anno, la satira precorritrice e geniale di Jean Cocteau e Paul Iribe sul bellissimo «Le Mot» (1914-1915), ed aver mostrato in queste settimane di novembre il pregio iconografico e la verve de «La Tradotta» (1918-1919), approda adesso nelle sale del Museo un’ampia panoramica su quella che fu l’intera produzione satirica d’impronta giornalistica, pubblicistica e iconografica durante gli anni della Grande Guerra.
Anni di battaglie e dolore, ma anche di uso della parola e dell’immagine comico-satirica per tener vivo nelle truppe schierate durante le immense attese di una lunga guerra di posizione e di trincea, lo spirito di corpo e i sentimenti nazionalistici.
Dopo la sconfitta di Caporetto, infatti, il Governo italiano, che fino a quel momento si era completamente disinteressato dei giornali di guerra, sentì la necessità di intervenire con azioni di propaganda diretta tra le file dei soldati.
Fu costituito un apposito Ufficio presso il Comando Supremo (il Servizio P), con l'incarico di diramare le linee guida di un'azione informativa diretta ai soldati e con l'intento di risollevarne lo spirito.
Dal giugno 1918 presero vita così un buon numero di giornali di trincea, redatti da giornalisti-soldati per i soldati. Secondo l'inventario fatto dall'Archivio storico dello Stato Maggiore dell'Esercito, vennero regolarmente spedite al fronte 28 testate destinate alle prime linee, 10 diffuse nelle retrovie e nelle città, altrettante all'estero. Naturalmente i giornali erano diversi l'uno dall'altro, settimanali o mensili, più popolari o colti, sciatti o eleganti, talvolta a colori e con fior di illustrazioni.
Vi collaborarono anche molte firme illustri come Gaetano Salvemini, Emilio Cecchi, Ardengo Soffici, Giorgio De Chirico, Pietro Jahier, Giuseppe Ungaretti, Curzio Malaparte, Salvator Gotta, Grazia Deledda. Pezzi e immagini puntavano a rialzare il morale: rebus, barzellette, consigli pratici, sport, poesia, ma anche satira per irridere e malignità per denigrare il nemico o descrizioni tanto crude quanto fantasiose sui maltrattamenti ai prigionieri. Va aggiunto che praticamente ogni Armata aveva il suo foglio, come pure enti o reparti minori: lo scrittore Jahier con il settimanale L'Astico, si occupava degli alpini della I Armata, per la III si pubblicava La Tradotta, realizzato da uomini del Corriere della Sera, la IV aveva La Ghirba, dietro la quale c'era Soffici. E così La Marmitta, Il Grappa, il San Marco e molti altri che costituiscono in chiave satirica una fenomenale testimonianza di quel periodo.

In mostra saranno proposte ben 53 testate di trincea e delle retrovie che daranno un panorama estremamente variegato di questo fenomeno editoriale e storico che riassume stilemi e immagini della propaganda di guerra, in anni in cui la stampa, dal ciclostilato al giornale di tipografia, era tutto quello di cui si disponeva. Verranno inoltre proposti i rarissimi giornali di contropropaganda austriaca, foglietti stampati con i titoli più famosi dei giornali di trincea italiani (la Tradotta, La Ghirba, La Giberna ecc.) contenenti però notizie artefatte per scoraggiare i soldati italiani verso i quali venivano letteralmente sparati nelle trincee.

“O credevate che la propaganda consistesse nel mandare un avvocato, un professore o magari un deputato a fare il “discorso”? – scrisse Giuseppe Lombardo-Radice, celebre pedagogista e filosofo italiano, che fu tra i consulenti del “Servizio P” - si fece anche questo, ma ci si moderò, perché il discorso è cosa da riservare alle... solennità, e poi perché al soldato non piaceva che venisse nessuno... a fargli la predica.”

Info e documentazione: Museo della Satira e della Caricatura – Tel. 0584 280234 – 0584 876277 - museosatira@gmail.com

05 dicembre 2009

NASCE AL MUSEO SATIRA iL FONDO "MIPPIA FUCINI"

Cinquantatré tra grandi caricature e vignette satiriche dell’artista fiorentina Mippa Fucini Catarzi (1907-1998), realizzate soprattutto negli anni tra le due guerre, sono entrate a far parte, da ieri, del patrimonio del Museo della Satira e della Caricatura, grazie alla donazione del prof. Anchise Tempestini e della moglie Ortensia Martinez, che hanno deciso di donare parte della loro prestigiosa collezione al Comune di Forte dei Marmi per realizzare quello che sarà il Fondo Mippia Fucini presso il Museo.
La cerimonia e l’atto di donazione si sono svolte in municipio, dove il sindaco Umberto Buratti, assieme al presidente del Museo Enrico Ceretti e al suo vice Giacomo Pieve, hanno accolto il prof. Tempestini, insigne esperto d’arte antica. “Accogliamo questa donazione con particolare piacere - ha sottolineato Buratti - perché avemmo modo di conoscere Mippia Fucini e la sua lunga militanza satirico-caricaturale fin dal 1998, anno in cui il Museo della Satira le dedicò una mostra, e siamo certi che il grande pubblico apprezzerà presto sia le opere del Fondo che la grande mostra che verrà allestita dopo la catalogazione".
Tra le caricature donate al Museo, i “Visacci” come li definiva Mippia, ve ne sono alcune celeberrime come quelle di Piero Bargellini, Manlio Cancogni, Primo Conti, Susanna Agnelli e Giovanni Spadolini, Carlo Levi e Indro Montanelli. Ma nel fondo saranno presenti anche alcuni originali di vignette satiriche realizzate per "Nazione Sera" nei primi anni Cinquanta. “La caricatura - ha scritto dell’opera di Mippia Fucini lo scrittore Piero Bargellini - trascurando i formalismi generici, pone in evidenza i caratteri essenziali, magari esasperandoli. Ciò non significa tradimento della realtà, ma, al contrario, ricerca della verità. Tale ricerca può sembrare crudele o per lo meno offensiva, ma non lo è".
Mippia Fucini, nipote del grande scrittore Renato Fucini da cui aveva ereditato lo spirito caustico e sposata con lo scultore fiorentino Bruno Catarzi, oltre all’attività satirica caricaturale ha avuto anche un’intensa produzione pittorica pregevolissima.

nella foto (da sin.): il presidente del Museo Satira Enrico Ceretti, il dirigente del Settore Cultura del comune Franco Dazzi e il prof. Anchise Tempestini