IL TALENTO COMICO DI ENRICO BRIGNANO CONQUISTA IL PREMIO SATIRA POLITICA 2015
Si terrà sabato 19 settembre p.v. alla Capannina di Franceschi a Forte dei Marmi, la Cerimonia di premiazione del Premio Satira Politica Forte dei Marmi, che giunge alla sua 43a edizione.
A farla da padrona di casa, sarà ancora una volta Serena Dandini, mattatrice della satira radiotelevisiva nazionale, che fa parte anche della Giuria del Premio assieme a Massimo Gramellini, Filippo Ceccarelli, Pasquale Chessa, Pino Corrias, Roberto Bernabò, Beppe Cottafavi, Bruno Manfellotto, Giovanni Nardi, Cinzia Bibolotti e Franco A. Calotti.
Ai vincitori delle sezioni Libro, Giornalismo, Disegno satirico italiano e internazionale, Teatro, Cinema, Tv e Premi Speciali, andranno le sculture di Pietro Cascella, Ugo Guidi, Rinaldo Bigi e Emanuele Giannelli.
A vincere il Premio Satira 2015 per il teatro, è Enrico Brignano, artista che ha conquistato il pubblico in più di vent’anni di frequentazione dei palcoscenici italiani, grazie ad un genuino talento comico che non conosce confini per la sua spontaneità. Sul palco con i suoi esilaranti monologhi, Brignano – che vanta successi importanti anche in TV e al cinema – mette alla berlina vizi e virtù degli uomini di oggi, dalle paure alle manie che ciascuno serba in cuore: un viaggio tra le piccole e grandi nevrosi degli italiani, con un solo rimedio: la risata capace di far mandar giù e per un attimo qualsiasi boccone amaro.
Enrico Brignano
Nato nel 1966 a Roma, da subito capisce che il teatro e la recitazione sono nel suo sangue; decide così di iscriversi all'Accademia dei giovani attori, creata da uno degli attori più bravi e di maggior rilievo degli anni Novanta, ovvero Gigi Proietti.
Dopo varie apparizioni televisive in fiction o programmi come “Scherzi a parte”, ritorna alla sua vera passione, ovvero il teatro, e diventa uno dei comici di maggior successo a “Zelig”. Conduce poi “Le Iene”, arrivando con i suoi monologhi ad attaccare duramente la casta dei politici italiani. Talento troppo vulcanico per ritagliarsi qualche confine, in venti anni di teatro spazia dal mitico “Rugantino” fino al recente “Evolushow”, viaggio indignato ma esilarante nella storia dellʼevoluzione umana, di cui ripercorre gli inciampi, le deviazioni, le involuzioni, le continue mutazioni.